Non sembra possible che siano trascorsi 4 anni dall’ultimo restyling della Kawasaki Ninja ZX10R, anche perché la moto precedente, quella datata 2011, ha vinto così tanto che pensare di riprogettarla interamente poteva sembrare solo un vezzo. Invece gli ingegneri di Akashi ci hanno messo tanto di più e quello che ora in pista è tra le mani del nostro amico pilota Ciro Pizzo, dell’omonimo concessionario Kawasaki di Napoli (MAMEPI MOTORS Casoria), è un progetto del tutto nuovo, tecnicamente e stilisticamente. Quella che il dealer Pizzo ci mostra quest’oggi è la affascinante winter edition, un modello che a fine 2015 ha anticipato l’arrivo della versione classica con una livrea pre-racing equipaggiata di scarico aftermarket.
Un occasione ghiotta quella di immortalarla in pista tra i cordoli del Gianni De Luca di Airola (Bn), che ovviamente non ci siamo lasciati sfuggire. Già da ferma si riescono ad apprezzare tutte le novità estetiche volute per questa Ninja, che hanno migliorato di fatto la penetrazione aereodinamica. Il cupolino ad esempio ora è più largo e protegge meglio il pilota, mentre il codino è più snello e slanciato, ma è tutto l’insieme della moto che ha guadagnato nuove forme e linee. Il telaio è simile al precedente ed è in doppia trave superiore costruito con elementi ricavati da fusione e stampaggio di lega d’alluminio. Nuove sono le sospensioni, che SHOWA ha sviluppato espressamente per questa moto. C’è una forcella da 43 mm di diametro, del tipo pressurizzato con serbatoio dell’azoto esterno, mentre il mono posteriore è posizionato quasi orizzontalmente, lontano dallo scarico per evitare quanto più possibile il surriscaldamento e quindi migliorarne l’esercizio. Sullo sterzo invece trova posto un Ohlins anch’esso realizzato appositamente per la ZX10R, per placarne i bollenti spiriti quando si tratta di aprire forte il gas. Per i freni in Kawasaki si è optato per l’italiana Brembo, di cui sono state utilizzate pinze M50 all’anteriore con dischi da 330 e 220 mm, e ai quali impianti è stato associato un sistema BOSCH ABS, che oltre al suo lavoro specifico, dialoga anche con la centralina ECU tramite sensori sulle ruote.
Ma le modifiche più interessanti hanno riguardato senz’altro il 4 cilindri, tutti interventi sviluppati anche dai due campioni Tom Sykes e Jonatan Rea che con la moto 2011 hanno vinto un mondiale Superbike a testa. La scheda parla di un doppio iniettore per cilindro, 3 mappe per l’erogazione della potenza, cambio 6 marce estraibile con frizione antisaltellamento più leggera, valvole in titanio, albero motore più leggero del 20% e poi tanta, tanta elettronica. Abbiamo innanzitutto 5 livelli di controllo di trazione, 3 livelli per il launch control, mentre sono 2 quelli che gestiscono l’antimpennata e il freno motore e infine il cambio elettroassistito, tutto rigorosamente di serie per un prezzo di 17.890 euro più messa in strada. Ma con un aggravio di spesa non ancora quantificato sarà disponibile anche un kit racing che incrementerà di 10 cavalli la potenza arrivando fino ad un totale di 210*, grazie alla sostituzione di alcuni elementi come centralina e scarico, poi ci saranno le boccole per variare l’inclinazione del cannotto di sterzo e l’altezza del perno forcellone. In più molle forcella diverse, cuscinetti biella e albero motore e la chiave elettronica per la modifca dell’intervento dell’ABS. Insomma una macchina esclusivamente realizzata per affrontare nel migliore dei mondi i cordoli e le sfide in pista, e che quindi lascia poco spazio all’interpretazione perché è una vera e unica Superbike.
*Dati dichiarati 200 cv a 13.000 g/min
113 Nm (11,6 Kgm) a 11.500 g/min
Euro 4
206 Kg in marcia