“Un icona dal futuro” è lo slogan coniato da Honda per la sua nuova CB1000R e in queste settimane la moto appare sul sito ufficiale con in posa i piloti Doohan, Spencer e Marquez, il meglio in termini sportivi che la più importante casa motociclistica del mondo abbia espresso. Con la CB1000R si apre un nuovo filone di naked sportiva, si chiama Neo Sports Café e un assaggio lo avevamo avuto lo scorso novembre al salone di Milano, quando ci era stata presentata.
Sono trascorsi un po’ di mesi ma come promesso dallo staff di Honda Palace Napoli, anche per noi è arrivato il momento di testarla in strada e per questo ci avvaliamo della collaborazione del nostro amico e pilota Maurizio Bottalico, che da tempo seguiamo nelle sue attività di promozione di giornate in pista, ma soprattutto nei suoi corsi di guida sia in strada che tra i cordoli.
La Honda CB1000R appare muscolosa nelle linee e nel suo aspetto totale, si fregia di molti dettagli curati e salta subito all’occhio il bellissimo monobraccio posteriore, soluzione inedita per la serie CB. La moto è stata interamente riprogettata ed è ben lontana dalla versione precedente, ma dalle prime impressioni di guida sembra accomunata dalla stessa semplicità di guida, solo con più reattività in curva e nei cambi di direzione. Esteticamente è ineccepibile, una moto di serie così ricca di dettagli non si vedeva da un po’. Si nota subito dall’innovativo faro con ghiera circolare e 3 gruppi ottici a led, dal portatarga che fa anche da parafango per lasciar in bella mostra il finale posteriore, che ospita una sella passeggero essenziale ma comoda. Ci sono poi modernissimi comandi e una strumentazione avveniristica ricca di informazioni e molto intuitiva quando bisogna andare a variare le impostazioni di guida, di cui parleremo tra un po’.
La Honda CB1000R ha soprattutto un nuovo telaio monotrave in acciaio con bellissime piastre laterali in alluminio e buone sospensioni affidate come sempre a Showa, con la forcella interamente regolabile e gli interventi da fare solo su uno dei 2 steli. Il 4 cilindri invece deriva dalla CBR1000RR del 2006 ma è stato riprogettato al suo interno e offre 145 cv a 10.500 g/min con una coppia di 104 Nm a 8.250 g/min, mentre il range di utilizzo è salito fino agli 11.500 g/min. Ciò che ha stupito il nostro tester Bottalico è stata l’erogazione piena a tutti i regimi di rotazione, soprattutto con la mappa Sport, che si potrà scegliere rispetto alle altre due a disposizione, mentre una terza è personalizzabile. Variabile anche il freno motore e il livello di controllo trazione, quest’ultimo un po’ troppo invasivo con la mappa Rain. La posizione di guida è comoda, leggermente caricata sull’avantreno per aumentarne il controllo, e punto di forza come accennato in precedenza, è senza dubbio il cambio di direzione, che avviene in modo immediato e preciso. Anche il peso è piuttosto contenuto, 212 kg in marcia non sono poi tanti considerando tutti gli elementi che arricchiscono le linee della CB1000R. Indiscutibile la frenata affidata a Tokico all’anteriore e a Nissin al posteriore su dischi da 310 e 256 mm di diametro.
Il prezzo della Honda CB1000R è di 13.790 fc mentre ce ne vorranno 15.090 per la versione Plus con il ricco allestimento di serie composto da manopole riscaldabili, parafanghi, unghia parabrezza e griglia radiatore con pannelli in alluminio, monoposto posteriore e soprattutto cambio rapido up/down quickshifter. Se siete rapidi c’è ancora la possibilità di effettuare il vs test grazie a Honda Palace Napoli negli store di Via Poggioreale 152 e via Giotto al Vomero.
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