Gran bell’inizio di clip, questa volta in sala montaggio ci siamo davvero divertiti, ispirati anche da una delle moto più attese nel panorama delle supersportive di ultima generazione. Sì perchè Ducati forte del progetto 1199 Panigale rende più umana la sua punta di diamante, portando il motore Superquadro ad L a 898 cm3, utilizzando le stesse linee e lo stesso telaio in monoscocca ma variando alcune quote ciclistiche. Un esempio è l’interasse più corto di 11 mm rispetto alla 1199 e l’avancorsa che passa dai 100 ai 96 mm della 899. L’inclinazione del cannotto di sterzo, che sulla 1199 era variabile tra i 24 e i 30° sulla 899 resto fisso a 24. Più alta invece l’altezza della sella da terra che dagli 825 mm della 1199 arriva agli 830 della 899. Anche il peso è diverso, la 1199 ferma l’ago della bilancia su 166 kg a secco, mentre la 899 a 169 kg che con tutti i liquidi per la marcia arriva a 190 kg. Questa differenza di peso è evidenziata in parte dall’utilizzo dell’acciao per il serbatoio del carburante invece che dell’alluminio com’è per la 1199. Più peso arriva anche dal forcellone posteriore che sostituisce il monobraccio della 1199, mentre la 899 equipagia un posteriore da 180/60 in luogo del 200 della sorella maggiore. Dobbiamo anche dire però che la 899 di fatto sostituisce la 848 che non è più nemmeno in gamma e questo un pò farà strizzare il naso a chi l’aveva comprata appena nel 2007, anno in cui è arrivata sul mercato. Ma la continua ricerca di prestazioni in questo segmanrto è molto veloce e chi fa marketing lo sa per questo il processo della sportiva media di Ducati è stato così repentino e innovativo.
Rispetto alla 848 ci sono ben 14 cavalli in più, parliamo infatti di 148 contro i 134 della 848, mentre per la 1199 si arriva a 195 dichiarati. 10 invece sono i kgm di coppia sprigionati ai 9.000 giri, sulla 848 per lo stesso valore di coppia bisognava arrivare a 9.750. Di serie però ci sono le stesse dotazioni della 1199 e cioè 3 livelli di mappatura con il passaggio da 100 ai 148 cv disponibili e ben 8 livelli di controllo di trazione. Infine due esclusive Ducati: un sistema di variazione del freno motore gestibile a seconda della mappatura inserita e il DQS che permette l’inserimento delle marce senza l’utilizzo della frizione. Innovativa anche la forcella della 899, si tratta di una Showa BPF con steli da 43 mm totalmente regolabile nell’idraulica. Il nostro test realizzato grazie a Motoshop3000 dealer per Caserta e da gennaio 2014 anche per Napoli e provincia, è stato effettuato come sempre dal nostro Antonio Nespoli sul Circuito Internazionale del Volturno, che non ha certo caratteristiche da superbike ma è utile per provare le doti ciclistiche della 899 e la frenata, quest’ultima gestita da Brembo con dischi da 320 e 245 mm è come sempre precisa e ben modulabile.
In inserimento di curva la moto è parsa un pò rigida all’anteriore nelle curve lente, ma una volta regolata al meglio la taratura e lanciata sul lungo il feeling è totale e le traiettorie più veloci sono facilmente raggiungibili grazie soprattutto ad una ciclistica facile e intuitiva. La moto infatti perdona ogni sbavatura e sul veloce anc0he le asperità sono ben copiate dal comparto sospensioni. E’ piaciuta anche l’erogazione, molto lineare, diretta e fluida, ricordiamo che a disposizione c’è l’acceleratore ride by wire, oramai un must su tutte le Ducati. Bisogna solo sedersi con il concessionario di riferimento e provare ad ottenere uno sconticino sui 15.900 euro previsti per l’acquisto.