La filosofia Sugomi era stata già applicata da Kawasaki per la Z1000 nel 2014 quando è arrivata questa nuova e avveniristica versione. Nella lingua giapponese Sugomi vuol dire intimidazione e ad Akashi hanno pensato che fosse la denominazione ideale per definire l’indole di questa nuova Z1000. Nel 2016 diventa anche Sugomi Edition in virtù di quanto detto finora ed ecco che appare sulla maxinuda Kawasaki una colorazione originale e intrigante, che finisce per esaltare ancora di più il fascino di una delle moto più rappresentative che questo marchio abbia mai prodotto. Noi di STAR BIKERS come sempre abbiamo la possibilità di testare la gamma Kawasaki grazie al dealer MAMEPI di Tony e Ciro Pizzo a Casoria e in una fredda mattinata napoletana ci accingiamo ad assaggiarla, infondo basta che ci sia almeno un pò di sole e i 4° non ci spaventano. Anche perchè è forte la consapevolezza che i 142 cavalli della Z1000 ci scalderanno il cuore, basterà ruotare la manopola del gas in qualsiasi momento e ad ogni regime di rotazione e il gioco è fatto. La Sugomi edition comprende soprattutto questo doppio e meraviglioso scarico Akrapovic in titanio con finali rivestiti di carbonio che regalano un sound fantastico.
La moto è estremamente sinuosa e imponente ma meno possente di quanto si possa pensare, nel senso che complice questa livrea rossa e nera le linee sono più rastremate e poco invadenti. Tutti gli accoppiamenti sono gli stessi della versione base e cioè indovinati e sposati alla perfezione, del resto la Z1000 ha rubato i cuori di tanti appassionati e rappresenta un esercizio di stile che non ha avuto eguali finora. La Sugomi però ha impreziosito tanti piccoli elementi che hanno arricchito l’aspetto aggressivo della moto rendendola unica e completa, difficile fare di meglio esteticamente. Ma veniamo alla prova dinamica: la Z1000 offre da subito un senso di confort unico che si trasforma nel giusto feeling di guida, soprattutto quando si va ad arpionare il manubrio in una posizione caricata all’anteriore ma non troppo, diciamo pure che è la giusta misura per controllare la moto nella sua direzionalità. La forcella SHOWA da 41 mm ha una buona regolazione di base, sostiene in staccata e fa del suo meglio anche sul fondo dissestato, ma si può comunque regolarla a piacimento al pari dell’ottimo back-link orizzontale equipaggiato al posteriore. Di sicuro un comparto performante e prezioso quello ciclistico che associato all’interasse di 1.435 mm regala una moto compatta e reattiva, ma che riesce ad essere stabile anche nelle percorrenze più veloci dove diventa un treno su binari. Di pregevole fattura anche l’impianto frenante che ha dischi da 310 e 250 mm con un ABS preciso e poco invasivo. Scaldiamo un pò le Dunlop di primo equipaggiamento che per fortuna nonostante il freddo intenso riescono a tenere una buona temperatura di esercizio e iniziamo a dondolare sulle pedane della moto, che reagisce ai comandi in maniera rapida e precisa alla minima spinta. Molto gradevole l’erogazione del motore che su moto di questa cilindrata rischia spesso di essere irruente e scorbutica, la Z1000 invece pur essendo aggressiva e piena ad ogni numero di giri, non ti mette mai in crisi a patto che arrivati ai 9.000 giri si sappia tenere ben saldo il manubrio e prepararsi ad una botta incredibile di potenza, che diventa esaltante e rabbiosa. Caratteristiche che stimolano la curiosità di guidare la moto anche in pista, dove si potrebbe godere a pieno dei pregi elencati finora e speriamo presto che Mamepi ce ne dia la possibilità. Per ora ci addentriamo in città cogliendo l’attenzione dei passanti che si posa sul fascino della Z1000 vista da ferma, ma che si gira quando il rombo del suo 4 cilindri si fa sentire in strada e nel rispetto del codice della strada danziamo con lei in ogni curva e tornante che si presenta davanti a noi. In realtà questa moto ti spinge a guidare oltre il codice e ci vuole una buona dose di autocontrollo per utilizzarla in maniera moderata. Anche così però la Z1000 è godibile e armoniosa, si adatta al modo in cui la guidi ma soprattutto ti lascia dentro una sensazione gratificante e soddisfacente perchè si ha la consapevolezza di possedere una moto bella e meravigliosa da guidare, un asso nella manica importante per la gamma Kawasaki.