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Ci risiamo! Polizze RC non sospese e in aumento. Nuova mannaia sui motociclisti

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Riecco una nuova tegola sulla nostra categoria, aumento polizza RC! Non bastava il provvedimento che di fatto non permetterà più di sospendere la polizza rc durante l’inverno per chi non usa le due ruote in questa stagione. Ora dall’Europa arriva un bel toccasana per le compagnie assicurative italiane, che grazie al dispositivo che impone il risarcimento diretto anche a  chi opera con sede non in Italia, vedrà di certo un aumento previsto almeno del 20% anche per chi compra il contrassegno soprattutto online. E’ quanto si apprende oggi in un comunicato dell’Ancma arrivatoci di buon mattino, tanto da rovinarci del tutto la giornata. Ve lo inoltriamo a seguire!

“Apprendiamo dalla lettura delle bozze che potrebbe essere approvata una norma che estenderebbe il regime del risarcimento diretto per la gestione dei sinistri anche alle imprese assicuratrici con sede legale in uno stato estero dell’Unione Europea. La misura, se approvata, rischierebbe di produrre un aumento generalizzato delle polizze assicurative motociclistiche, stimabile attorno al 20% dei prezzi correnti”. È quanto scrive stamani in una nota Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), commentando i contenuti del ddl Concorrenza all’esame del prossimo Consiglio dei ministri.

Il risarcimento diretto, introdotto nel nostro ordinamento nel 2007, prevede che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall’assicurazione del responsabile del sinistro, bensì dalla propria: quest’ultima riceverà poi un rimborso forfettario dall’assicurazione del conducente che ha causato l’incidente. “Questo meccanismo – sottolinea l’associazione – ha generato negli anni un non aumento delle polizze Rc e, soprattutto, sui tempi del risarcimento, ma, come chiaramente evidenziato da uno studio commissionato all’Università LUISS, esso funziona quando nel sinistro sono coinvolti veicoli appartenenti alla stessa categoria (ad esempio due auto), mentre s’inceppa nel momento in cui i veicoli incidentati appartengono a categorie differenti (ad esempio auto e moto). Il problema appare evidente nel caso dei veicoli a due ruote, dal momento che la maggior parte degli incidenti che riguardano scooter o moto avvengono con veicoli di categoria diversa (normalmente autovetture). In sintesi, l’indennizzo diretto produce effetti distorsivi che si traducono in un aumento dei costi assicurativi a carico degli assicurati motociclisti”.

Per queste ragioni, negli ultimi anni il mercato assicurativo motociclistico si è indirizzato verso compagnie di assicurazione estere che, non essendo sottoposte al regime dell’indennizzo diretto, possono garantire coperture assicurative non penalizzanti per l’utente finale. In questo modo si è ridotto del 16% il premio medio pagato dai motociclisti negli ultimi 5 anni, garantendo lo stesso livello di servizio alla popolazione. Questo fenomeno negli anni ha aumentato il numero delle compagnie assicuratrici di veicoli a due ruote incentivando la concorrenza, con l’effetto di calmierare i costi assicurativi, già in precedenza arrivati a livelli non più sostenibili. Da qui la preoccupazione per una misura di cui non appaiono chiari i benefici, ma solo gli impatti negativi, dal momento che, se venisse approvata, avrebbe un’immediata ricaduta sulle tasche degli utilizzatori. Peraltro, nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha approvato quasi all’unanimità un pacchetto di misure che modifica in parte la direttiva 2009/103/CE concernente l’assicurazione della responsabilità civile autoveicoli. La direttiva ora di fatto inibisce la possibilità di sospendere la copertura assicurativa nei periodi di inutilizzo del veicolo custodendolo in un luogo privato, sfruttata soprattutto dai possessori di moto.

“Qualora si obbligassero le compagnie straniere ad aderire al sistema del risarcimento diretto i motociclisti, già penalizzati dal recente divieto di sospensione invernale della polizza, subirebbero un ulteriore aumento delle polizze rc. Una misura – conclude ANCMA – che arrecherebbe un grave danno ai motociclisti, all’industria e alla mobilità sostenibile a cui il mondo delle due ruote contribuisce in maniera decisiva.”

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