monster 1200Arriva la nuova Ducati Monster 1200 a circa 21 anni dalla nascita di questo modello che in tutto il mondo ha registrato numeri record di vendite ma soprattutto di fidelizzazione al brand Ducati. Un successo sacrosanto che ha dato il merito alla casa bolognese di aver creato un segmento che in tanti hanno cercato di imitare. Grazie innanzitutto al dealer Motoshop3000 Ducati per Napoli e provincia che ci ha dato l’opportunità di provare per voi la nuova Monster 1200 che manda a riposo la precedente 1100 e lo fa equipaggiando innanzitutto il motore Dual Spark da 11° già utilizzato per Diavel e Multistrada, rivisto differentemente per ogni modello. Per la maxinuda c’è una mappatura più soft rispetto alla Multistrada e i dati dichiarati parlano di 135 cv di potenza con 12 kgm di coppia fino ai 146 cv per circa 13 kgm disponibili sulla versione S.

Il momento per la presentazione della nuova Monster 1200 è stato come sempre EICMA, il salone della moto che a fine anno fa debuttare i nuovi modelli. Già in quell’occasione avevamo capito che si era davanti ad un fatto epocale, perchè sulla moto icona del marchio Ducati gli stravolgimenti erano tanti e cambiare una moto così importante come la Monster non dev’essere stato facile sia in fase di progetto che di realizzazione, insomma ci vuole fegato! Intanto c’è il raffreddamento a liquido sul 1200 a doppia accensione, che ora ha ancora più funzione portante. Nonostante ciò la nuova Monster 1200 è più lunga d’interasse rispetto alla 1100 di 6 cm e forse si è arrivati a questa soluzione anche per aumentare la stabilità sul veloce. In realtà il punto forte della Monster 1200 è senza dubbio la guida nei percorsi stretti dove ci si diverte con cambi di direzione molto rapidi, e qui sfoggia tutte le sue doti migliori, seguendo le traiettorie imposte quasi come fosse su un binario. Quasi perchè di serie l’anteriore è un pò morbido e leggero. Si può lasciare il settaggio così com’è, cercando di abituarsi alle sue reazioni, forse in strada è una buona soluzione, ma si può anche regolare la forcella come meglio si crede.

Lo stile della Monster resta invariato anche se linee e soluzioni estetiche sono cambiate, facendo diventare la moto più moderna e anche più comoda. La sella ad esempio è regolabile in altezza e scende fino a 785 mm o addirittura fino a 745 montando una sella optional. Il monobraccio è ancor più robusto e bello da vedere e arpiona uno stupendo cerchio a 10 razze su cui è montato un pneumatico da 190. Arriva sulla Monster anche il nuovo cockpit digitale a colori che innanzitutto può essere regolato sulla riproduzione preferita e poi consente di entrare in tutti i settaggi, soprattutto quelli del Riding Mode, che offre 4 possibilità di utilizzo. Dalla Sport passando per la Touring, fino alla Urban, più un’ultima combinazione di Default. In ogni modalità si può comunque andare a variare i parametri di livello ABS o controllo di trazione. Insomma si può davvero creare la condizione o le condizioni più diverse, utili al proprio stile di guida.

La posizione a bordo, come dicevamo all’inizio è un pò più comoda rispetto alla 1100, la sensazione è di essere un tutt’uno con la moto e le braccia non sono così caricate come sui modelli precedenti della Monster. Anche le gambe hanno una buona collocazione, mentre il passeggero seppur goda di una buona e comoda porzione di sella, ha un certo limite nella distanza con le pedane.

Ancora una volta abbiamo utilizzato i tornanti del Vesuvio, quelli posti più verso il cratere, sono stretti ma veloci, non come quelli percorribili nella zona più bassa, più adatti a un monocilindrico magari motard. L’asfalto è omogeneo e offre un buon grip e le traiettorie da disegnare sono divertenti e facili da eseguire con la Monster 1200 impostata con il riding in sport. E’ sorprendente come la moto reagisca in maniera rapida alle pressioni sulle pedane, si può anche forzare il ritmo lavorando con il manubrio e dando più direzionalità con le gambe, la Monster 1200 gradisce eccome questo utilizzo e magari potrebbe far divertire addirittura in pista. Anche perchè il comparto freni Brembo è di tutto rispetto. La doppia pinza radiale anteriore offre un mordente incredibile ma è sempre ben modulabile e anche con il calore non cala le prestazioni. Preziose poi le Pirelli Diablo Rosso II di primo equipaggiamento che fanno bene la loro parte. Vanno subito in temperatura e regalano fiducia da vendere. Tutte emozioni raggiungibili con 13.500 euro e 16.000 per la versione S, in linea con i prezzi della concorrenza di pari livello, ma questa è una Ducati.