Sono passati 11 anni dalla Dakar del 2005 quando l’11 gennaio nella sua già annunciata ultima Dakar Fabrizio Meoni perde la vita in Mauritiana dopo una caduta nel deserto. Aveva 47 anni ma non doveva dimostrare più niente nei rally e anche quel giorno la voglia di rincorrere in quello momento il giovanissimo Ciryl Depres che aveva la metà dei suoi anni, era tale che niente avrebbe potuto distoglierlo dall’obbiettivo. Era già riuscito anni prima a recuperare un gap notevole rispetto al suo rivale Nani Roma confondendolo con le sue tracce e facendogli perdere l’orientamento nel deserto. Ma questo è solo uno dei tantissimi aneddoti che hanno caratterizzato la carriera motociclistica del pilota toscano. Raccoglie la sfida di KTM e porta alla vittoria nel 2002 la 950 bicilindrica, creando un nuovo concetto di guida nei rally africani. Meoni ha lasciato moglie e figli proprio quando aveva deciso di smettere per dedicare più tempo a loro. E’ il gioco del destino che si è preso l’anima di uno dei più amati piloti di fuoristrada italiani ma anche del mondo. La sua personalità estremamente carismatica è riuscita a catalizzare negli anni l’affetto di tutti quelli che anche per un solo momento hanno incrociato la sua strada. In questi giorni in cui si susseguono le commemorazioni in suo nome vogliamo farlo anche noi consigliando ai giovani appassionati di documentarsi sulla sua vita, solo così potranno arricchirsi dell’immensa eredità di coraggio e virtù che ha lasciato a tutti noi.