Il ventottenne veneto Alessio Toffanin (Yamaha) nella 600 ed il quarantacinquenne lombardo Ermes Bettini (BMW) nella 1000 sono i vincitori della Michelin Power Cup edizione 2014. Il mantovano Alessandro Daina (Yamaha), iscritto come wild card, davanti al toscano Simone Sbrana (Yamaha), ed il modenese Ferdinando Di Maso (BMW), anch’egli presente come wild card, davanti al neo-campione Bettini, si sono invece imposti nel quinto round del Mugello, rispettivamente nella cilindrata inferiore e nella top class. Toffanin e Bettini sono giunti all’appuntamento decisivo in testa alle rispettive classifiche e, pur adottando strategie diametralmente opposte, hanno mantenuto la prima posizione e conquistato così i titoli. Toffanin, meccanico di moto di Rovigo, proveniente da esperienze in altri trofei e attratto quest’anno dalla possibilità di gareggiare con gli pneumatici Power Cup, ha optato per una tattica molto prudente. Dopo un’ottima qualifica, che gli ha consentito di partire con il secondo tempo, alle spalle di Daina, ed un altrettanto velocissimo avvio, che nelle prime tre tornate lo ha visto oscillare tra la prima e la seconda posizione, ha poi rivolto la propria attenzione esclusivamente alla classifica.
Il suo vantaggio di 62 punti (su 80 in palio) sul casertano Antonio Nespoli (MV Agusta) lo ha messo nella condizione di amministrare la gara, evitando qualsiasi situazione a rischio e lasciando via libera agli avversari che lo hanno insidiato. L’ottavo posto finale è stato ampiamente sufficiente per consentirgli di indossare la t-shirt celebrativa del primo titolo della sua carriera, prologo di una gioiosa festa con parenti e amici che si è protratta a lungo nel paddock del Mugello. Al contrario Bettini, dopo l’ennesima qualifica tribolata, che lo ha relegato al settimo posto in griglia, ad oltre un secondo dalla pole del novarese Edoardo Finotti (BMW), in gara ha potuto distendere in tutta la sua efficacia la propria azione, mantenendosi sempre nelle prime posizioni, lottando e conquistando alla fine la piazza d’onore.
Solo Marco Para (Kawasaki), manager del team Kombat di cui fa parte anche Bettini, avrebbe potuto insidiare la prima posizione in campionato del compagno; ma il trentasettenne padovano è giunto in Toscana in condizioni non ideali dopo le cadute nel quarto round di Imola ed in una sessione di prove libere proprio al Mugello e così si è difeso alla meglio, classificandosi comunque nono in gara e mantenendo la piazza d’onore nella generale. Il Kombat Team ha potuto così festeggiare, oltre all’assoluto, anche il titolo a squadre e quelli riservati agli Over 30 e Over 45. Bettini, di professione artigiano termoidraulico, visibilmente emozionato dopo l’arrivo, ha iniziato a gareggiare solo cinque anni fa dopo aver sostenuto un altro pilota ed essersi reso conto di possedere un passo più veloce del suo pupillo. Fedelissimo dei trofei per non-professionisti, è al primo titolo in carriera per il quale ha ringraziato la famiglia, il team, i meccanici e … il foulard portafortuna che lo accompagna costantemente da quando acquistò la prima moto, nel 1990.
Le gare del quinto del quinto ed ultimo round del trofeo Michelin al Mugello meriterebbero un racconto minuzioso se non altro per la quantità di emozioni e di cambiamenti di posizione che hanno regalato. La premessa spetta però agli pneumatici Power Cup che nel caldo week end toscano, caratterizzato però da una costante ventilazione e da un sensibile sbalzo termico tra le ore diurne e quelle serali e notturne, che hanno mantenuto l’asfalto sempre fresco, hanno offerto l’ennesima prova di competitività e al tempo stesso di costanza di prestazioni. Basti pensare che il giro più veloce della top class, in 1’58”5, migliore anche della pole position di Finotti, è stato ottenuto da Bettini al decimo ed ultimo giro della gara, per di più terminata alle 17.50, quasi all’imbrunire, e che la maggior parte dei piloti della 1000 ha ottenuto le migliori performance proprio nella seconda metà della prova.
Nella 600 Daina, dopo aver inizialmente battagliato con Toffanin, ha costantemente mantenuto la testa fino alla bandiera scacchi con un margine rassicurante su qualsiasi inseguitore e saziando così la sua voglia di vittoria. Alle sue spalle si sono alternati, oltre al neo-campione, anche Cristian Napoli (Kawasaki), il sorprendente Manuel Zambelli (Yamaha), e soprattutto l’eroico Nespoli che, dopo una pauroso capitombolo nelle qualificazioni, non ha rinunciato a tentare la rincorsa al titolo nonostante la moto malmessa ed una gamba fortemente contusa. “L’adrenalina non mi ha fatto sentire il dolore – ha dichiarato sportivamente il casertano, che ha così rinunciato ad affidarsi alle pur legittime recriminazioni e che ha aggiunto: “non avrei mai creduto di poter gareggiare così”. A risolvere però il confronto ci ha pensato il ventenne Sbrana che, dopo un pessimo avvio, in cui ha rallentato anche Nespoli, ha rimontato, ha provato a distaccare il gruppo e si è poi giocato molto bene la volata finale in cui ha preceduto il quarantunenne padovano Zambelli (che ha rivolto un ringraziamento all’ASD Motosport e a Bisso Motosport) e proprio Nespoli.
Nella 1000, invece, Finotti ha comandato per nove giri; a metà gara il suo vantaggio sul gruppetto degli inseguitori, in qual momento trainato da Di Maso, aveva sfiorato i 5 secondi. Poi, come era già capitato ad Imola, per la quarta prova, dove lottava per il secondo posto, il velocissimo novarese ha sofferto un inconveniente: allora fu il dolore agli avambracci, al Mugello si è trattato di un problema al cambio. Il rallentamento di Finotti ha consentito alla muta degli inseguitori di operare il ricongiungimento; il più deciso è apparso Di Maso, sempre animato da un’invidiabile fame agonistica, che ha regolato di pochi decimi, nell’ordine, Bettini, il veneto Giovanni Faccioli (BMW), rimasto sempre nelle prime posizioni, un deluso Finotti e l’imolese Gianluca Fontanelli, ancora in gran spolvero con la sua datata Suzuki dopo il trionfo sulla pista di casa.