Il motociclismo è probabilmente tra gli sport più costosi che esistano. Oltre al polso destro, ingrediente essenziale per primeggiare, è necessaria soprattutto una moto competitiva gestita da tecnici altrettanto competitivi. In un contesto di crisi economica senza precedenti, per i giovani ragazzi che hanno deciso di intraprendere la carriera di piloti, trovare sponsor è assolutamente essenziale ma, nello stesso tempo, estremamente difficile. Tra i tanti ragazzi che hanno scelto la moto da corsa come via maestra, c’è sicuramente anche Salvatore Vargas. La storia agonistica di Salvatore, pilota di 16 anni nato a Villaricca (Na), è ancora tutta da scrivere e le premesse con cui si è avviata lasciano sperare in un futuro radioso e colmo di successi. La carriera di Salvatore – per gli amici Sasà – comincia nel 2008, quando partecipa al suo primo Campionato Italiano Minimoto concludendo al 5° posto finale. L’anno successivo, con il team Polini, è secondo assoluto. La carriera agonistica continua anche nel 2010 e sempre nel Campionato Italiano Minimoto con il Team DPS Racing: termina al 4° posto la stagione. Il 2011 sembra essere l’anno buono per il pilota campano per la conquista del titolo, ma un infortunio lo costringe a saltare due gare e quindi a concludere al secondo posto la stagione. Il 2012, ultimo anno di minimoto prima del passaggio in 125, lo vede ancora vittima della sfortuna: un altro infortunio lo relega alla quinta posizione finale. Nel 2013 la mancanza di sponsor costringe Sasà a stare lontano dai circuiti ma si allena in palestra come un pilota sotto contratto. L’anno scorso debutta nella PreGp sul circuito del Mugello, piazzandosi subito 5° in griglia. Il 2015 è cominciato con un test a Valencia con le FTR-Honda Moto3 del Team Ciatti, sapientemente preparate dal team capitolino. Il ragazzo ha impressionato gli addetti ai lavori, ma per affrontare una stagione di corse è necessario l’aiuto di sponsor che investano su questo ragazzo e sulla sua totale dedizione alle corse in moto. Non lasciamo solo Sasà!
Ettore Freda