Suzuki lascia sulle sue moto ancora tanto al pilota, nel senso che le diavoleria elettroniche che tanto vanno di moda oggi, non trovano posto sulla Vstrom, soprattutto se parliamo di erogazione. Manca infatti la possibilità di variare le mappe di alimentazione e dopo tanti test assistiti è stato un piacere riscoprire sulla Vstrom ancora le proprie capacità e sensibilità al polso destro. E poi ci sono i mini controlli come ABS e il traction control che tra l’altro sono regolabili o escludibili, comodo anche per il leggero fuoristrada che tanto amiamo……Anche esteticamente nulla è stato lasciato al caso. Non dev’esser stato semplice disegnare linee e curve di una enduro stradale che deve competere per rapporto qualità/prezzo e deve provare ad imporsi in un mercato per altri ben consolidato, ma secondo noi in Suzuki hanno trovato le soluzioni migliori perchè a noi questa moto è piaciuta tanto esteticamente che tecnicamente, eccezion fatta per gli specchietti retrovesori, decisamente si può montare di meglio. La sospensione anteriore di base è un pò morbida, ma le regolazioni della Kayaba da 43 mm sono infinite e smanettando con il giravite ci si diverte a trovare il setup giusto considerando le esigenze di viaggio, stesso discorso anche per il mono posteriore. Formidabile anche l’impianto frenante composto da nuove pinze radiali Tokico su dischi anteriori da 310 e posteriore da 260. Anche telaio e forcellone sono stati riprogettati. Sono più leggeri ma più rigidi, migliorabile il disegno del secondo, sempre neo per Suzuki, compensano i cerchi a 10 razze da 19 e 17 pollici e un bel disegno dello scarico, più leggero di circa 5 kg e ora messo in una posizione che aiuta ad abbassare il baricentro della moto.
E’ la maneggevolezza quella che più ha colpito guidando la Suzuki Vstrom 1000. Salire a bordo e sentirsi a proprio agio è stata sempre una caratteristica delle tourer Suzuki ma questa Vstrom rompe qualsiasi schema e si propone addirittura per una guida sportiva, sognando dei passi di montagna magari durante un lungo viaggio con passeggero. L’anima sportiva insita in questo marchio ha dato il meglio di sè anche per la Vstrom e questo potrebbe far tornare in sella a una moto quei vecchi utenti passati dalle sportive agli scooteroni. Sì perchè guidare la Vstrom è un pò come tornare a casa e trovare tutte le comodità che ti sono mancate, avvii il motore e ti godi quello che meglio sai fare con una compagna che si offre per soli 12.500 euro, quasi la metà di blasoni più pesanti e molto meno intuitivi.