La gara più determinante della stagione per il Team Yamaha MotoGp si svolge proprio in casa della Honda a Motegi in Giappone e ancora una volta non mancano i colpi di scena. La pole di Jorge Lorenzo e la seconda casella di Valentino Rossi avevano fatto sperare in una gara in bagarre, ma la pioggia ha un pò scombussolato tutti i piani. La gestione delle delicate Bridgestone da bagnato è stata determinante e alla fine la moto che meno le ha consumate è stata la Honda di Daniel Pedrosa, che rispetto alle Yamaha soffre di meno trazione, caratteristica che ha aiutato lo spagnolo a preservarle per poi recuperare i suoi avversari, iniziando da Andrea Dovizioso, Rossi e lo stesso Lorenzo. E’ così infatti che Pedrosa vince la gara, salvando la faccia a Honda che mettendo Marc Marquez al quarto posto onora il circuito di proprietà. Ma più interessante ai fini della classifica è senz’altro la sfida tra Rossi e Lorenzo, che anche questa volta non si gioca con il corpo a corpo ma con la mente. Lo spagnolo è stato autore ancora una volta di un weekend perfetto, nonostante il dolore alla spalla, dalla pole è partito a razzo spegnendo subito lo spunto di Rossi al via e avviandosi verso la fine sempre in testa. Poi la pista ha iniziato leggermente ad asciugarsi, Valentino cercava di bagnare e raffreddare le gomme appena poteva, mentre quelle di Lorenzo lo hanno abbandonato mandandolo quasi nella terra, determinando forse il momento cruciale della stagione, quello che ha visto Rossi superarlo e tagliare il traguardo al secondo posto, quindi davanti. Ora i punti in classifica sono 18 e la gestione delle 3 gare restanti diventa favorevole al Dottore. Un’altra prova di forza e abilità vinta, in un campionato che lo ha visto meno veloce dei suoi avversari, ma di certo più freddo, cinico e preciso nonostante qualche piccolo errore di valutazione, che ha reso comunque più pepato questo finale di campionato. Un altro piccolo passo verso questo fatidico e sospirato decimo titolo, che noi gli auguriamo di conquistare perché probabilmente è tra i più meritati della sua carriera.
Lello Vaccaro