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Test tv YAMAHA YZF R1M

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La Yamaha YZF R1 nasceva nel 1998 e fino ad oggi ha saputo regalare ai suoi possessori le emozioni più forti ed esclusive che una supersportiva potesse suscitare. Nei tempi d’oro di questo segmento i modelli si susseguivano rapidamente, anche con piccoli accorgimenti e rifiniture che facevano letteralmente impazzire gli utenti. Poi però abbiamo dovuto aspettare ben 5 anni prima di vedere questo nuovo ed entusiasmante modello. La presentazione come sempre è avvenuta ad Eicma e da subito la nuova R1 è stata accolta con le stesse dosi di scetticismo ed entusiasmo, come spesso capita del resto……..La progettazione di questa nuova R1 ha coinvolto gli ingegneri del team Motogp Yamaha e il risultato è un contenuto tecnologico di elevatissimo livello, che spinge a definirla non più una moto stradale adatta alle gare, ma una vera moto da corsa utilizzabile anche in strada!

Arriviamo sul circuito Gianni De Luca pieni di aspettative grazie anche alla collaborazione del delaer di Napoli Rima in Via Arenaccia e dell’amico Diego che è entrato in possesso della versione YAMAHA YZF R1M, soli 500 esemplari da 23.000 euro e un’unica livrea grigia che sotto la carena nasconde il 4 cilindri più innovativo di sempre. Le linee e le forme di questa nuova R1 sono frutto di un intenso lavoro che ha voluto ottimizzare tutti i flussi d’aria e soprattutto la perforazione aerodinamica, ma ciò che ci ha colpito nel vederla ferma è la dimensione ridottissima della moto che fa pensare più a una 600 che a una ipersportiva da 200 cavalli e 12 kgm di coppia per soli 200 kg di peso in marcia.

Il motore della YAMAHA YZF R1M conserva la stessa tecnologia crossplane a scoppi irregolari ma è stato completamente rinnovato al suo interno utilizzando titanio a profusione, magnesio ed anche ergal, che ne hanno migliorato le perfomance ma soprattutto alleggerito il peso. La moto equipaggia per le due versioni R1 ed R1M il nuovo telaio Delatabox in alluminio ma soprattutto una sofisticata tecnologia denominata IMU che raccoglie innumerevoli dati e li invia alla centralina, non tanto per controllare il comportamento della moto ma per prevenire e gestire al meglio l’andamento di guida. Una soluzione che ad oggi non avevamo mai incontrato sulle moto di serie, segno tangibile del lavoro sviluppato in Motogp. Ricchissime le altre dotazioni come il controllo di trazione che legge angolo di piega e anche i movimenti laterali della ruota posteriore. C’è poi il launch control con due livelli per la partenza e il controllo antipennata anche durante la guida per gestire le accelerazioni più violente, quest’ultimo con 3 diverse opzioni. Sono 2 invece le regolazioni del cambio elettronico che di certo non poteva mancare su un gioiello del genere.

La differenza con la R1 base è soprattutto nelle sospensioni Ohlins elettroniche, anche queste interfacciate con il sistema IMU e legate alla centralina, che durante la marcia gestisce con dei servomotori il settaggio della forcella e del mono. Di base ascoltando i commenti degli utenti e le prime sensazioni del nostro tester Antonio Nespoli, il comportamento della moto soprattutto al posteriore sembra essere piuttosto rigido almeno per l’utilizzo in strada. L’obbiettivo era senza dubbio offrire una moto competitiva tra i cordoli e fedele negli inserimenti e nelle traiettorie e vista così ci è sembrato che lo scopo è stato raggiunto, anche se il nostro circuito Gianni De Luca non ha tutte le caratteristiche per sfruttare a pieno il potenziale della YAMAHA YZF R1M.

Un ringraziamento particolare va allo staff della RIMA delaer Yamaha a Napoli ma soprattutto al suo cliente Diego che ci ha dato fiducia e fatto provare in pista questo fantastico gioiello!